#La casa stregata
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sslimbo · 5 months ago
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bloggaccio · 1 year ago
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Gloria Guida
La minorenne, regia di Silvio Amadio (1974)
Quella età maliziosa, regia di Silvio Amadio (1975)
Blue Jeans, regia di Mario Imperoli (1975)
La novizia, regia di Pier Giorgio Ferretti (1975)
Peccati di gioventù, regia di Silvio Amadio (1975)
La liceale, regia di Michele Massimo Tarantini (1975)
Il gatto mammone, regia di Nando Cicero (1975)
Il medico... la studentessa, regia di Silvio Amadio (1976)
Il solco di pesca, regia di Maurizio Liverani (1976)
Scandalo in famiglia, regia di Marcello Andrei (1976)
La ragazza alla pari, regia di Mino Guerrini (1976)
L'affittacamere, regia di Mariano Laurenti (1976)
Maschio latino... cercasi, regia di Giovanni Narzisi (1977)
Orazi e Curiazi 3 - 2, regia di Giorgio Mariuzzo (1977)
Il triangolo delle Bermude (The Bermuda Triangle), regia di René Cardona Jr. (1978)
La liceale nella classe dei ripetenti, regia di Mariano Laurenti (1978)
Indagine su un delitto perfetto, regia di Giuseppe Rosati (1978)
Avere vent'anni, regia di Fernando Di Leo (1978)
Travolto dagli affetti familiari, regia di Mauro Severino (1978)
L'infermiera di notte, regia di Mariano Laurenti (1979)
La liceale seduce i professori, regia di Mariano Laurenti (1979)
La liceale, il diavolo e l'acquasanta, regia di Nando Cicero (1979)
Fico d'India, regia di Steno (1980)
Bollenti spiriti, regia di Giorgio Capitani (1981)
La casa stregata, regia di Bruno Corbucci (1982)
Sesso e volentieri, regia di Dino Risi (1982)
Improvvisamente Natale, regia di Francesco Patierno (2022)
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andreabonazzi · 1 year ago
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To be released on August 30 by Black Widow Records, the double CD deluxe box of the Lovecraftian tribute album Il sogno e l’incubo: Vita e opere di H.P. Lovecraft comes in its illustrated cardboard box, with three prints of my other bas-reliefs and a puzzle version of my portrait of H.P. Lovecraft. Printed CD case with 40 pages booklet + extra 16 pages booklet with a lot of my art. Album cover art by Luca Martinotti, box cover art and internal illustrations by Andrea Bonazzi, other internal art by Luca “Laca” Montagliani.
CD 1 Death SS – Necronomicon Mortiis – Descending into a Dream La Janara – La Casa Stregata Runaway Totem – Nodens Paul Roland – The Cats of Ulthar L’impero delle ombre – Dagon Il Segno del Comando – K’n-yan Soul of Enoch – Festival in Kingsport Salem Cross – Red Hook
CD 2 Witchwood – The Shadow Over Innsmouth Vitam Aeternam – The Anachronic Geminae Paul Roland – The Music of Eric Zahn Dunwich – Whispering Darkness Blue Dawn – The Dunwich Horror La Morte Viene dallo Spazio – The Colour out of Space La Stanza delle Maschere – Aria Fredda Freddy Delirio and The Phantoms – On the Treshold The Magik Way – Hypnos Eminence Noire – Dagon
Info: blackwidow.it
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mineestellepolari · 30 days ago
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Quest'anno mi vesto da rancore. Quest’anno mi vesto da “bene, bene, e tu?”.
Quest’anno mi vesto da comprensione del testo, da influencer che piange, da neurotipico per fama, da meme buffissimo sul fatto che non avremo la pensione. Quest'anno mi vesto da ci sono questioni più importanti, da benaltrismo, da non si scherza su certe cose, da la guerra è orribile e il mio libro è in libreria. Quest'anno mi vesto da brava persona, da buon padre di famiglia, da troppo amore, da raptus, da titolista di quotidiano. Mi vesto dal tuo vicino di casa, mi vesto dal mio che ha venduto l'anima al diavolo per l'immortalità e un tosaerba, oppure mi vesto da quello stronzo del suo vicino, che poi sarei io.
Quest'anno mi vesto da breve incontro, da sentimento non corrisposto, da visualizzato e non riposto, da tutto quel ghosting, fatto e subito, che potremmo aprirci una casa stregata.
Mi vesto da messaggi alle due del mattino, da telefonata non richiesta, dall'interregionale veloce che ho preso e forse non era il caso. Dal fatto che non posso lasciarlo, mi ama troppo.
Quest'anno mi vesto da accisa, da rincaro, da fine mese, da per il contratto ormai se ne riparla l’anno prossimo. Mi vesto da regali di Natale, da pagami un caffè, da wishlist Amazon sotto il post dov’è morto papà.
Quest'anno mi vesto da dono della sintesi, dalla parola morbidoso, da neolingua, da congiuntivo in una pozza di sangue, da mio cugino che si rivende il bonus cultura da 500 euro a 200.
Quest'anno mi vesto da tastiera. Quest'anno mi vesto da parere, da informazione, da opinione informata, da lungo elenco emozionale per raccattare un po’ di like. Quest'anno mi vesto da commento social, da mio zio che mi vuol bene e mette la faccina che ride sotto il post della strage e io al pranzo di Natale dovrò capire quale dei due sentimenti è più forte.
Quest'anno mi vesto da oh, se funziona significa che ha valore, se vende è bravo, se piace è giusto così.
Quest'anno mi vesto da necrologio a fumetti di uno famoso pronto venti minuti dopo che è morto. Da ordigno sui binari, da tizio sotto un treno, da sciopero generale, da 120 minuti di ritardo.
Quest’anno mi vesto da ponteggio, da elmetto, da norma di sicurezza, da fatalità, da tragico incidente, da morte bianca ma così bianca che non è colpa di nessuno.
Quest'anno mi vesto da corteo, da manifestazione, da raccolta firme, dalla voglia di cambiare il mondo che si scontra con un mondo che non ha tanta voglia di cambiare. Mi vesto da poliziotto troppo zelante, da abuso di autorità, da eccesso colposo di legittima difesa.
Quest’anno mi vesto da quella serie tv che devi troppo vedere, mi vesto da sinonimo, da perifrasi, da non meglio identificata matrice squadrista, da fragilità esistenziale, da anche cose buone. Mi vesto da accorato, coraggioso, disinteressato appello al cessate il fuoco, dove però la parola guerra la censuro perché altrimenti l’algoritmo mi penalizza.
Quest'anno mi vesto dalle parole che non diciamo, dagli specchi che copriamo.
Quest'anno mi vesto da Tosa, da Gramellini, da Fazio, dal primo che ha deciso che il modo migliore per opporsi alla retorica di una destra priva di contenuti fosse imitarla.
Mi vesto dalla condivisione spietata di ogni ricordo importante, di ogni esperienza significativa, di ogni preziosa cronaca famigliare sperando che alla fine ne rimanga qualcuna per me. Mi vesto da persona così naturalmente gentile che ce lo deve raccontare.
Mi vesto dagli eserciti di mamme, nonne e zie che si sono conquistate con le unghie e con i denti prima un palinsesto, poi un social e domani, probabilmente, il mondo.
Quest'anno mi vesto da ansia, da panico, da soffitto di camera da letto, da pelo bianco sul cazzo, da quella cosa che il dottore dice che non sa bene cos'è, magari è psicosomatica, provi a rallentare. Quest'anno mi vesto da io che penso che se rallento ancora un po’, sto fermo.
Quest'anno mi vesto dalla distanza tra l'uomo e l'artista, mi vesto da pessima persona che fa arte bellissima, perché di vestiti da brava persona che fa arte mediocre ce ne sono già troppi.
Quest'anno mi vesto da quella cosa spaventosa che faccio finta non ci sia, che non ho mai detto a nessuno, neanche a me, eppure sta lì e mi fissa ogni giorno.
Quest'anno mi vesto da domani, da futuro, da inutile fasciarsi la testa prima del tempo, da bestemmia quotidianamente voluta, cercata, ponderata, trattenuta e, quietamente, somatizzata.
Anzi no. Quest'anno non mi vesto da niente, che siamo già a posto così.
(Dalla pagina Non è successo niente di Fb, che vi consiglio caldamente di seguire)
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cassius-writer · 6 months ago
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La casa stregata
Un vento freddo e malsano si levò proprio in quell’istante, Ritgar venne velocemente in piedi, non riusciva a liberarsi della sensazione di essere osservato e nell’alzarsi da terra, notò alla sua destra del sang*e secco su un cespuglio di rovi, accanto, proprio nel punto in cui il pertugio sterrato incontrava il tappetto di foglie secche del bosco circostante, il cacciatore notò segni inconfondibili del passaggio di un uomo che con tutta probabilità, aveva strisciato con molta più fretta di quella con cui egli era uscito dalla terra.
Leggilo ogni mese gratis su Wattpad e in anteprima su Patreon: https://www.wattpad.com/user/Cassius1992 https://www.patreon.com/CarnifexSaga Si ringrazia per la musica "Jo Wandrini - Sciophobia (Royalty Free Music)".
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title777 · 8 months ago
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Gloria Guida
Watched:
That Malicious Age 1975
So young, so lovely, so vicious 1975
Il soco di pesca 1976
Avere vent'anni 1978
To watch:
Monica 1974 !
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The Minor 1974
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The Novice 1975 !
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The Teasers 1975 !
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Blue Jeans 1975 !
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Il gatto mammone 1975
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Il medico...la studentessa 1975
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Scandalo in famiglia 1976
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The best 1976
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l'affittacamere 1976
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maschio latino cercasi 1977
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The Bermuda Triangle 1978
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La liceale nella classe dei ripetenti 1978 !
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Indagine su un delitto perfetto 1978
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Travolto dagli affetti familiari 1978
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L'infermiera di notte 1979 !
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La liceale seduce i professori 1979 !
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La liceale, il diavolo e l'acquasanta 1979 !
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Fico d'India 1980 !
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La casa stregata 1982
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invisible-show · 1 year ago
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Invisible°Show presenta
domenica 3 dicembre 2023, dalle 17:00
Laura Loriga
Elder Sister
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la nostra paura non ha il viso d'un morto i morti per noi sono benevoli
li portiamo sulle spalle dormiamo sotto la stessa coperta chiudiamo loro gli occhi gli aggiustiamo la bocca
Zbigniew Herbert
POSTI LIMITATI: per sapere il luogo esatto e prenotarsi: [email protected]
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LAURA LORIGA (Bologna → Los Angeles → Londra)
Cantante e pianista, Laura Loriga ha scritto a Brooklyn il suo ultimo album, Vever, dopo una formazione classica e studi di psicologia clinica, traversate atlantiche e sparse collaborazioni (con Giardini di Mirò, Jaye Bartell, Adam Moseley), firmando tre dischi tra 2009 e 2016 a nome Mimes of Wine (Apocalypse Sets In, Memories for the Unseen, La Maison Verte).
La sua scrittura, ordito di pianoforte, organo e voce, si è via via arricchita di altri strumenti (tra i quali nyckelharpa, viola, harmonium, contrabbasso), attingendo alla tradizione folk come alla sperimentazione, e accompagnandosi a strumentisti elettrici e acustici d'eccezione, provenienti da collaborazioni con – tra gli altri - Bill Laswell, Espers, Vashti Bunyan, Cass McCombs, Lee Scratch Perry, CocoRosie, Bert Jansch e Carla Bozulich.
Il titolo, Vever, è ispirato dalla lettura de I cavalieri divini del vudù della cineasta d'avanguardia Maya Deren, studio folkloristico sulle pratiche di possessione della cultura tradizionale haitiana: il vevé era, infatti, il sigillo magico tracciato a terra durante i riti voodoo per evocare gli spiriti dei loa, benigni intermediari del divino. Come la casa stregata dipinta in copertina, o il mandala fatato degli haitiani, anche Vever sembra abitato da presenze insieme dolci e sinistre. È gotico americano, felsineo, apolide. https://lauraloriga.bandcamp.com/album/vever
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ELDER SISTER (Los Angeles ⬌ Torino)
Jane Paik, losangelina, scrive canzoni improvvisate e imprevedibili per chitarra, voce e nastri magnetici, con minimi sortilegi di delay, rumorismi e loop vocali. Negli anni '90 e 2000 ha suonato e danzato in più continenti, da musei d'arte contemporanea a locali punk, aprendo per band e musicisti come Deerhoof, Tara Jean O'Neil, Liars, Joanna Newsom, Bikini Kill, Jackie O'Motherfucker, Tom Carter e Sissy Spacek.
La sua voce di sorella maggiore, gioconda e spettrale, è un incantesimo a base di DNA umano e midollo d'ossa rotte, trionfi futuri e orme ancestrali.
Posti limitati: per sapere il luogo esatto e prenotarsi scrivi a [email protected]
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alberodelpensiero · 1 year ago
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ortoegrafica · 2 years ago
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licaliquor · 2 years ago
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“Il Ragazzo della Luna”
fantasy scenario x fem reader {from: fantasy scenario x reader serie}
strangers to lovers
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Era semplicemente una delle tante notti dove la ragazza non riusciva a prender sonno per l'ansia dell'indomani,non era molto lucida e in forma a quell'ora per fare qualcosa di concreto,ma di dormire non c'era verso quindi tanto valeva prendere una boccata d'aria fuori in balcone com'era solita fare. Alcune volte avrebbe voluto solo scomparire o risvegliarsi in un altro universo dove poteva vivere serenamente,aveva bisogno di rifugiarsi dove nessuno l'avrebbe trovata,dove nessuno potesse raggiungerla,staccarsi dalla propria realtà per riprendere fiato in un'altra. Spesso voleva cambiare identità e ricominciare da capo la sua vita in uno di quei posti che si trovano solo nei libri. In uno di quei posti incantati,dove nulla è impossibile. In uno di quei posti dove finalmente forse sarebbe stata felice. "Se solo un posto del genere esistesse..." Pensò ad alta voce con i gomiti poggiati alla gelida ringhiera bianca del balcone,mentre guardava intensamente la luna risplendere accompagnata dalle sue stelle in un cielo prettamente privo di nuvole. Iniziava a sentire quasi freddo e il suo pigiama non era abbastanza pensate ma voleva e poteva resistere ancora un po' pur di rimanere a guardare gli astri quella notte. Non voleva perdere un secondo di quella vista,come se avesse paura che la madre dei corpi celesti potesse abbandonarla non appena avesse voltato lo sguardo. Era rimasta stregata da quel bagliore lontano e biancastro come se qualcuno le avesse mandato un sortilegio,una maledizione,costringendola ad amare qualcosa che non avrebbe mai potuto avere. Che la bellezza divina e fatale rimanga tale proprio perché nessuno possa toccarla? Che il suo essere irraggiungibile partecipi al suo fascino fiabesco e misterioso?... chissà,tuttavia come ogni cosa inafferrabile e intoccabile sembrava meravigliosa. Certo anche i piccoli particolari quotidiani sanno essere belli,ma di una bellezza semplice e che scalda l'animo di chi l'osserva, non di certo di una bellezza che rapisce consumandoti il respiro come quella che aveva davanti.
"Perché la strada verso la libertà doveva essere così lunga e piena d'ostacoli?" Pensò di nuovo la ragazza sentendosi rinchiusa in quella vita che assumeva sempre più le sembianze d'una prigione,seguendo poi a fissare la luna come a recuperare ogni secondo in cui ella non poteva ammirare direttamente il sole di giorno,immersa ancora nei meandri dei suoi pensieri.
"Non è poi così brutta quella strada,devi solo saperne cogliere di ogni ostacolo la morale" Sentì prontamente una giovane voce maschile risponderle con fare positivo. Ella subito si guardò intorno spaventata,chi era? E come aveva fatto a entrare in casa? Ma soprattutto come poteva rispondere ad un suo pensiero? Era tutto nelle sua testa? O forse lui era entrato nella sua testa? Guardò alle sue spalle ma non vide nessuno,guardò a destra ma niente,neppure a sinistra vi era l'ombra di qualcuno,ma appena provò a far finta di niente tirando un sospiro di sollievo girandosi per tornare a contemplare il firmamento incrociò il volto dello sconosciuto, scontrando il suo naso con quello del ragazzo. Immediatamente la ragazza indietreggiò sobbalzando a quel contatto non voluto. Non se lo aspettava proprio e poi come poteva il misterioso sconosciuto essere in quella precisa direzione dall'altra parte del balcone e non cadere giù?
"C-chi sei?" Chiese lei con il cuore in gola e l'espressione sorpresa.
"Veramente non lo so,nessuno sa chi è davvero,la ricerca di sé stessi talvolta sembra infinita. Ma questo ora non ha importanza." Alcuni dei ciuffi [cc] del ragazzo risplendevano in controluce grazie alla luminosa luce lunare,la quale dalle spalle di quest'ultimo ne metteva in risalto la figura seduta sulla ringhiera in una di quelle pose stravaganti appartenenti pressoché solo a un qualche supereroe. Non sembrava più grande di lei ma ciò che diceva conservava un pensiero antico in sé. Egli la guardava con un sorriso quasi compassionevole e dall'aria poetica,mentre lei ricambiava quel suo fare solo con un espressione confusa. “Come non ha imp- chiamo la polizia." Disse lei tramutando in fretta la sua confusione in ansia dirigendosi subito in camera per prendere il telefono,nonostante i suoi movimenti frenetici e tremolanti non le fossero d'aiuto sembrava ancora abbastanza lucida da non perdere il controllo di fronte a quell'ipotetico pericolo. Non appena si voltò il ragazzò con gesto rapido le afferrò il polso,catturando subito la sua attenzione. Di scatto la giovane si voltò impaurita da quel movimento e dalle intenzioni del ragazzo,iniziando a sentire il suo battito più forte.
"Cosa vuoi fare?"Chiese lei pietrificata mentre cercava di studiare una via d'uscita,non riusciva nemmeno a guardarlo in volto,la paura stava prendendo il sopravvento.
"Questo." Disse lui,per poi far scivolare le sue dita dal polso della ragazza alla mano facendola volteggiare su sé stessa in una piroetta e d’improvviso entrambi non potevano più fermarsi,si trovarono bloccati a danzare insieme,e ben presto la ragazza si accorse tra una giravolta ed un'altra di non essere più nel balcone del suo appartamento ma in uno spazio bianco,totalmente vuoto,dove c'era solo lei,quel ragazzo senza nome e la musica da ballo.
Dov'era finito tutto il resto? Dove l'aveva portata? E come aveva fatto? Doveva proprio trattarsi di magia per farla ballare con qualcuno sapendo talmente bene le mosse da non pestargli un piede neanche una volta... come poteva sapere quella coreografia? Notò anche la sua scioltezza improvvisa,non era mai stata così tranquilla... sembrava che ogni tensione fosse andata perduta ad ogni suo passo. Era così ipnotizzata da quella danza,e sincronizzazione nei movimenti,che quasi la fatica di quelle mosse ripetute e non si sentiva nonostante lo scorrere del tempo.
Lei teneva una mano in quella del ragazzo e l'altra sulla sua spalla mentre lui ne aveva una poggiata sul fianco della ragazza. Stavano ballando un classico valzer ma in alcuni attimi spezzavano quella sequenza infinita con passi ben diversi e più moderni. Entrambi sembravano saper ballare da anni e lei continuava a guardarlo piena di interrogativi mentre si muovevano al ritmo d'una musica anch'essa enigmatica,uscita dal nulla,senza inizio e senza fine.
Poco dopo vide di non avere più indosso il suo comodo pigiama,bensì ora un leggero abito in seta [cv] lungo quasi fino ai piedi,scalzi, le metteva in risalto la silouette. Ma dove aveva preso quella veste? E quando si era cambiata?
Troppe domande e tra un movimento e un'altro era difficile ragionare,ma forse era proprio quello lo scopo di quella situazione,permettergli di smettere di pensare un volta per tutte e godersi quegli spartiti sui quali ballavano come fossero stati incisi sul pavimento.
Il ragazzo,che la guidava nei movimenti e la trascinava in quella danza pur consapevole della sua perplessità attuale,era tranquillissimo, mentre un sorriso non troppo evidente ma sicuro di sé adornava il suo volto. La maggior parte del tempo durante quella performance solitaria egli teneva gli occhi chiusi, forse per adeguarsi meglio al ritmo e al tempo,o forse anche lui aveva bisogno di dimenticare ogni preoccupazione, in entrambi i casi la delicatezza e naturalezza in ogni sua movenza faceva capire la sua bravura nel memorizzare ogni mossa a differenza della ragazza,la quale non capendone molto pensò infatti che potesse essere solo opera di stregoneria se ancora non si era fatto male nessuno a causa sua.
Non appena anche i suoi pensieri cessarono di occupare la mente,anch'ella decise come lui di chiudere gli occhi e farsi trasportare da quella piacevole melodia dalla parvenza infinita. Non voleva più andarsene da lì,tantomeno abbandonare le braccia di quello straniero. Attendeva quella pace da tanto,e ora che era lì sapeva che prima o poi sarebbe svanita.
Perché nulla poteva essere eterno? Perché i "per sempre" non potevano esistere? Per la prima volta desiderava che lo scadere del tempo non arrivasse mai. Alcune volte "per sempre" è solo un secondo, o poteva sembrare solo tale,ma come può allora essere l'eternità così breve?
E proprio quando non aveva nemmeno più idea di chi fosse e di che movimenti stesse compiendo,sotto l'incantesimo di quelle note,tutto svanì e subito si guardò intorno ansimando spaventata,ma sta volta impaurita che quella sensazione non sarebbe più tornata a fargli visita.
Si guardò intorno,era di nuovo in pigiama,sul suo balcone,con ancor più freddo di prima addosso e del ragazzo non c'era traccia se non l'alone di calore corporeo che aveva lasciato nel palmo della giovane che quasi immaginava di avere la sua mano ancora stretta fra le dita.
Si guardò i palmi,i vestiti,i capelli,ma di ciò ch'era successo le rimanevano solo dei preziosi ricordi.
Che fosse stato solo uno spirito passeggero?
Che fosse stata solo immaginazione?
Che stesse sognando tutt'ora?
Ormai anche quelle domande erano prive di senso,lui se n'era andato,e con lui anche la sua serenità che per qualche minuto aveva calmato i suoi pensieri,lasciando al suo posto solo incolmabile nostalgia.
Si promise di non dimenticarlo mai.
Per quanto la memoria nel tempo potesse offuscarne le immagini e le sensazioni,consumandosi come un vecchio rullino,promise a sé stessa che avrebbe dovuto custodirlo come in uno scrigno chiuso a chiave incastonato in fitti rovi malinconici,dove nessuno avrebbe potuto raggiungere quelle memorie.
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spettriedemoni · 3 years ago
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Case stregate
Oggi quella dolce e simpatica di @sa-striae mi ha fatto una domanda interessante e allo stesso tempo divertente. Mi ha chiesto: «Se tu ti trovassi in una casa stregata e dovesse rappresentare una tra le tue paure più ricorrenti, che aspetto avrebbe? Che arredi troveresti? Che atmosfera percepiresti?»
Dopo averci pensato un attimo mi è tornato in mente un castello gotico che trovai descritto in un romanzo di John Dixon Carr. Un giallo che aveva contorni vagamente horror. Un horror di tipo gotico.
Il romanzo in italiano si intitolava "Sfida per Bencolin" mentre il titolo originale era "The Skull's Castle".
Il teatro delle vicende narrate nel romanzo è un castello gotico e dall'aspetto tetro e lugubre la cui facciata è costituita da una lunga vetrata che sembrano denti, una finestra triangolare che are un naso e due rosoni che paiono occhi di un gigantesco teschio.
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Probabilmente la mia casa stregata assomiglierebbe a questo castello, un po' diroccato in una qualche campagna inglese.
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andreabonazzi · 1 year ago
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I have some gadget in the limited numbered edition of Il sogno e l’incubo: Vita e opere di H.P. Lovecraft, a tribute to H.P. Lovecraft double Vinyl / double CD from Black Widow Records, that includes an antiqued pewter miniature (12x8 cm.) of my “R’lyeh bas-relief” also reproduced on the box, plus three cards, and various illustrations in the album booklet. Included in this edition is the book Il sogno e l’incubo: Vita e opere di H.P. Lovecraft by Paul Roland. Cover art by Luca Martinotti
Side A Death SS – Necronomicon Mortiis – Descending into a Dream La Janara – La Casa Stregata Runaway Totem – Nodens Paul Roland – The Cats of Ulthar
Side B L’impero delle ombre – Dagon Il Segno del Comando – K’n-yan Soul of Enoch – Festival in Kingsport Salem Cross – Red Hook
Side C Witchwood – The Shadow Over Innsmouth Vitam Aeternam – The Anachronic Geminae Paul Roland – The Music of Eric Zahn Dunwich – Whispering Darkness Blue Dawn – The Dunwich Horror
Side D La Morte Viene dallo Spazio – The Colour out of Space La Stanza delle Maschere – Aria Fredda Freddy Delirio and The Phantoms – On the Treshold The Magik Way – Hypnos Eminence Noire – Dagon
Info: blackwidow.it.
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museoweb · 4 years ago
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Morris Kantor - La casa stregata - 1930
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peppart · 4 years ago
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Morris Kantor - La casa stregata - 1930
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jeanettestellamarina · 3 years ago
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MKV ITA La casa stregata 1982 Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Z...
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annalobergh · 3 years ago
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Cena di mezzanotte.. In questo giorni di latitanza sui social sono stata presa da diverse cose, lavoro, nuovi progetti, sistemare casa che in questo periodo più che mai sembra di vivere dentro Rose Red la casa stregata nella quale i cantieri non finivano mai.. ed io sono alle prese con il rifacimento totale del terrazzo, ovviamente accompagnata da una temperatura di fusione atomica giusto per rendere l'esperienza più intensa e al limite della sopravvivenza, ma il tempo che ho a disposizione da dedicare al terrazzo è pochissimo e devo sfruttarlo al meglio, poi in questi giorni ho preso coscienza del fatto che per me rivoluzionare casa è quella sorta di cambiamento che le donne vivono quando vanno dal parrucchiere per cambiare taglio, loro cambiano pettinatura io ristrutturo casa e ad ogni cambiamento rinasco, cresco, muto e inizio cose nuove.. #gyoza #rivoluzione #cambiamento #ristrutturazione #terrazzo #cenadimezzanotte #cucinaredinotte https://www.instagram.com/p/CRue87PNAL2/?utm_medium=tumblr
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